Iniziamo dunque la salita, passando a fianco dell’albergo (0 Km) e pervenendo, dopo un paio di svolte nel bosco, alla vicina borgata Castello (0,45 Km). Si tocca quindi il Pilon dij Bèch (0,86) e la cappella di Sant’Anna (1,72), posizionata tra i due alpeggi di Arnas (inferiore e superiore). Superato il sentiero 120 per il Rifugio L. Cibrario al Peraciaval (3,43 – m 2616 – 3 ore da qui) si arriva al bivio (4,78) che a sinistra consente di raggiungere l’alpe Sule’ oppure, attraverso una galleria il cui accesso e’ chiuso, la centrale Pian Sule’. Questa si trova in caverna (quindi non visibile) ed e’ provvista di un solo generatore. Sfrutta le acque provenienti dal lago Dietro la Torre e dalla presa di Pera Ciaval che dentro una condotta forzata lunga 911 metri compiono un salto di 540 metri. Dal bivio, si continua a destra, superando una sbarra (4,85). Occorre prestare attenzione, nel tratto che segue, alla possibile caduta di massi e pietre. I tornanti si susseguono numerosi concedendo pochissime pause. L’asfalto termina (8,04) poco prima di arrivare all’Alpe Bessanetto (8,27), ormai ridotta ad un cumulo di pietre. Sulla destra, si apre il vallone del Veil culminante nel colle Speranza. Poco al di sotto, a breve distanza da Punta Corna, si trova una miniera di cobalto ormai abbandonata. Il minerale veniva lavorato in un edificio conosciuto come “La fabbrica” ancor oggi visibile presso la frazione Crot. Non dimentichiamo che l’attivita’ mineraria insieme alla pastorizia sono state per decenni le principali fonti di sostentamento degli abitanti di queste valli. Segue un lungo traverso interrotto da una galleria (10,05), fortunatamente rettilinea e lunga solamente 300 metri: l’uscita e’ ben visibile ma la parte centrale e’ alquanto buia ed una fonte di illuminazione, specialmente se la giornata e’ nuvolosa, non guasterebbe. In primavera, occorre prestare attenzione al possibile fondo ghiacciato. Con due tornantini ravvicinati si raggiunge la centrale Dietro la Torre (11,27), alimentata dalle acque del lago della Rossa (la piu’ elevata diga d’Italia con i suoi 2716 metri), che dopo una corta galleria ed una condotta forzata lunga 1686 metri, compiono un salto di 342 metri. La centrale, che puo’ produrre in un anno 8.400.000 kWh, e’ l’unica dotata di pompe, utilizzate per rimandare l’acqua, quando vi e’ una minor richiesta di energia elettrica (per esempio la notte), al sovrastante bacino della Rossa, in modo da poterla utilizzare nei momenti di punta.